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L'Europa e l'occidente - Lettera a Bruno Tabacci già Presidente della Regione Lombardia

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Caro Tabacci constato con grande piacere una comune valutazione sulla vicenda europea, la qualcosa mi onora e mi spinge a fare con te alcune valutazioni: 1) l'Europa ha caratteristiche oggi confederali nel senso che deve agire all'unanimità, un solo dissenso compromette l'azione. Questo l'avvicina di più alla concezione della destra e in particolare della Sig.ra Meloni che non a quella delle forze democratiche. E' dunque necessario per l'Europa, per la sua capacità di essere una forza politicamente efficiente, di costruire al suo interno una realtà alternativa che non sia subordinata ai 20 e più paesi che la compongono. 2) la Francia e l'Italia hanno già trovato del tutto recentemente, un'intesa operativa che si appresta a coinvolgere anche la Spagna e quanti altri vorranno farne parte tenendo presente nuove norme soprattutto nella direzione di sviluppare energia alternativa in forme nuove e creative come per esempio il settore dell'energia nucleare.

Il Cardinal Martini e gli uomini del Papa

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  A suo tempo ho avuto l'occasione e l'onore di avere rapporti con il Cardinale Martini, Arcivescovo di Milano: uomo, per quanto vale la mia esperienza, di grandi qualità e capacità straordinarie. Gesuita, secondo le regole, quando è divenuto Vescovo non sarebbe stato più attivo nell'Ordine anche se l'Ordine ha come regola di fondo quella di essere completamente devoto e sostenitore del Papa chiunque sia nel momento storico. Il Cardinal Martini era un uomo politico molto capace e, mi è venuto da pensare, che se qualche partito politico moderno avesse avuto lui come segretario certamente avrebbe avuto, a differenza di oggi, un grande successo. Papa Wojtyla al momento del crollo del regime sovietico aveva incaricato Martini di recuperare i rapporti con il mondo degli Ortodossi ma Martini scoperse che molto più numerosi degli stessi Ortodossi erano i cattolici fino allora nascosti al regime e che, ancora adesso, risultano numerosi particolarmente nella parte occidentale de

Trasportare l'energia sarà la fine del Medio Oriente?

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  Con l'arrivo dell'inverno si aggravano oltre che i problemi sanitari della pandemia anche quelli del maltempo che viene addebitato alle condizioni di inquinamento generali del pianeta. Ci è già capitato di osservare che le difficoltà ambientali sono prettamente collegate con l'energia e il modo con cui essa viene prodotta prevalentemente attraverso la combustione di materiali fossili. Abbiamo anche osservato che una delle strade per poter risolvere la situazione dovrebbe essere quella di recuperare produzione energetica attraverso l'opzione nucleare fino ad oggi, soprattutto dopo i fatti di Chernobyl, molto demonizzata anche per mezzo di referendum popolari. Ma un altro problema su cui si deve studiare attentamente per ricuperare valori energetici è la conservazione dell'energia la quale fino a poco tempo fa era scarsamente conservabile se non con pile poco potenti ma che oggi, grazie soprattutto alla produzione di automobili con motori elettrici, sembra trovare s

Tornare al nucleare? Forse sì.

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  La vera difficoltà dei Paesi riuniti a Glasgow in Scozia per dibattere sui problemi del clima sta nel fatto che nessuno, soprattutto dei Paesi più sviluppati, vuole rinunciare alle proprie "comodità" tenuto conto anche della reazione dell'opinione pubblica visto cosa sta succedendo per la Green Card: il ribellismo borghese come gioco delle generazioni più giovani si sta diffondendo nelle società occidentali e impaurisce i timidi politici democratici. Il problema di fondo dunque è quello dell'"energia" nel senso che senza l'energia non è possibile far sopravvivere il sistema tecnologico nel quale sempre più viviamo immersi. Poiché l'energia in massima parte oggi è originata dalla combustione di materie fossili l'inquinamento del clima sembrerebbe automatico. Dietro a tutto questo ci sono grandi interessi e formidabili pigrizie scientifiche perché è più facile estrarre metano o carbone che non studiare o produrre energia da altre fonti. I Paesi c

Ma l'ambiente chi lo fa?

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  Grande risalto hanno avuto in questi giorni le riunioni internazionali dei più importanti Paesi del mondo sul problema del Clima e del "tentativo" di frenare il degrado dell'ambiente nel nostro pianeta. Purtroppo due grandi protagonisti, la Cina e la Russia, mancavano all'appello e non si può tacere che questo fatto comprometta, perlomeno in parte, l'iniziativa volenterosa degli altri Paesi e in particolare dell'Europa. Questo blog è da sempre intestato "ai vecchi" perché abbiamo poca fiducia nei giovani a differenza delle dichiarazioni che vengono fatte con grande generosità ovunque: i giovani, che hanno la virtù inimitabile di essere giovani, non hanno esperienza né, spesso, preparazione e quindi si lasciano trascinare in manifestazioni che poi alla fine non si capisce quale risultato, se non propagandistico, possano avere. La Sig.na Greta Thunberg, per esempio parlando della Germania, non si rende conto che quasi un terzo della produzione energe

Von der Leyen centro attacco, Draghi all'ala destra, Macron all'ala sinistra: via così e speriamo in bene

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 Il fatto più significativo delle ultime giornate politiche non è l'attacco alla CGIL, tardo esercizio squadristico né il trionfo alle amministrative del PD di Letta ma è lo scontro violento al Parlamento Europeo tra la sig.ra Von der Leyen e il premier polacco Mateusz Morawiecki. Com'è noto la corte costituzionale polacca ha emesso una sentenza in base alla quale i provvedimenti interni della Polonia prevalgono su quelli del Parlamento Europeo. E' un attitudine di tipo confederale, seguita anche dall'Ungheria e forse da altri Paesi dell'est Europa, che può portare a uno scompagimento dell'attuale Sistema e la Von der Leyen ha reagito con decisione. Non è un problema da poco perché nel Parlamento Europeo tutti i partiti europeisticamente moderati, cioè per esempio la Le Pen e la stessa Meloni, hanno un' attitudine nella sostanza confederale e i provvedimenti che devono essere adottati all'unanimità favoriscono evidentemente il ricatto delle minoranze: è

Grandi manovre per le Amministrative a Milano

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  Convocato per via telefonica WhastApp ho ascoltato un animato dibattito sulle prossime elezioni amministrative a Milano che si terranno in autunno sempre che la variante Delta ce le lasci fare. Nel piccolo campo di +Europa i radicali italiani hanno deciso di seguire il Sindaco Sala perché si è dichiarato "verde". Essi sono guidati dall'assessore Lipparini che già collabora con Sala da 5 anni anche se pochi lo sanno. Altri, sempre di +Europa, decideranno dopo il Congresso di Roma ancorché, circa un mese fa circa, era stato dato un affidamento a Sala.  Il gruppo XXSettembre, quasi tutto non più iscritto a +Europa, deciderà in ragione delle esigenze politiche del suo coordinatore che sembrerebbe essere tentato dalla lista Goggi. Questo Goggi, per chi non lo sapesse e sono molti, è un ex assessore socialista degli anni '80 che vuole presentare una lista pansocialista di ultra settantenni romanticamente legati alla "milano da bere":"come eravamo importanti