Congresso di +Europa

 




Sabato 26 e domenica 27 si terrà a Roma il secondo congresso di +Europa. In altri tempi, quando ancora esistevano le cabine per i telefoni pubblici della SIP, agevolmente si sarebbe detto che il congresso poteva avere lì la sua sede ma i tempi sono cambiati e con essi anche i partiti tant'è che più piccoli sono e più cercano di far rumore e litigare. A questa linea non si sottrae neppure +Europa che tante speranze aveva dato fino a non poco tempo fa ai liberali progressisti e ai democratici repubblicani: a Milano, sopratutto, dove si era sempre consolidata, perlomeno nel centro della città, una realtà elettorale significativa che aveva avuto riscontro in manifestazioni molto frequentate e persino entusiaste.

Ma i tempi della politica italiana sono velocissimi e la nascita del parallelo movimento di Calenda, Azione, e il protagonismo politico di Italia Viva hanno lasciato poco spazio all'iniziativa politica, qualora ci fosse mai stata, del partito di Bonino/Della Vedova.
I due esponenti sono ancora del tutto degni di essere guardati con attenzione: Bonino ha una storia lunga e importante. E' sempre stata collegata con Pannella ma la sua iniziativa politica e amministrativa era superiore a quella di colui che con una certa superficialità viene indicato come il suo maestro. Quanto a Della Vedova è una persona seria che oggi ricopre il ruolo di Sottosegretario agli Esteri comprendo, per quello che può, le lacune e incapacità del suo Ministro. Ma, con tutto questo, +Europa non è mai decollata, squartata da subito da risse e scissioni.

Il primo a perdersi è stato Bruno Tabacci: per la verità un vero democristiano seguace del vecchio Marcora, uomo capace ed esperto di economia, ma che naturalmente voleva comandare. Perderlo è stato un peccato perché se in tutti i partiti deve esserci una piccola quota di democristiani questa era tra le più interessanti.

La presenza poi di "radicali liberi", cioè di elementi completamente privi di un organico disegno di vita economica e quindi incapaci di una logica politica estesa a un discorso generale ha fatto si che, anche a Milano dove l'ambiente era favorevole, non si riuscisse mai a uscire dal "salotto" e, per esempio, l'iniziativa dell'ex sindaco Albertini che prometteva uno sviluppo politico al centro dell'elettorato non solo non è stata sollecitata ma neppure capita cosicché si è prematuramente, ripeto prematuramente, finiti tra le braccia di un sindaco che ha fatto poco per la città propriamente detta e niente per la città metropolitana. Oggi si presenta come "verde" ma l'entusiasmo per lui dei mediatori dei fondi immobiliari del golfo è abbastanza sospetto.

Gestito come un salotto dove si parla di tutto in modo estemporaneo e si lanciano iniziative di scarsa mobilitazione, l'assemblea degli europeisti non ha superato nemmeno a Milano, dove era possibile, le divisioni tra i micro partiti e l'unità delle forze liberal democratiche lasciando briglia sciolta a un PD poco propositivo ancorché non compromesso nella gestione sciagurata e para criminale della pandemia.
Un gruppo di amici, non giovanissimi, prevalentemente provenienti da esperienze in partiti di democrazia laica e repubblicana hanno cercato di organizzarsi prendendo il nome della loggia massonica a cui era iscritto anche Gabriele D'Annunzio. Questa loggia si distinse perché nel '14 tentò l'assalto alla casa di Giolitti considerato neutralista e filo asburgico al punto che il Prefetto di Roma dichiarò di non poter garantire la sua sicurezza e Giolitti si rinchiuse in Piemonte e la guerra fu dichiarata: tra morti e invalidi circa 1 milione di persone. Come dicevo anche l'iniziativa di questi amici liberal repubblicani che aveva visto in Albertini aprirsi delle strade interessanti, non solo per Milano ma anche per Roma, dove la candidatura di Calenda sembra ormai sospesa sul nulla delle proprie ambizioni, si è conclusa in un documento intelligente ma anodino. 

Per altro non vi è in questo partito come nelle organizzazioni sue politicamente confratelle, nessuno che non pensi che tutte queste forze, anche elettoralmente significative, non debbano essere unificate e ci si possa trovare intorno a una politica inter europea oggi ben definita dal Presidente Draghi.
Il problema è semmai quello che Draghi non può essere rimosso dalla posizione in cui si trova prima di aver dato una sistemazione logica e keinesiana ai fondi che l'Europa ci ha prossimamente destinato. Tutto questo non può avvenire se non con la fine naturale della legislatura nel '23 ma di mezzo c'è l'elezione del Presidente della Repubblica. E' a questo punto che le cose si complicano anche per iniziativa, per quello che si riesce a capire, dell'inaffondabile Berlusconi che gira il mestolo della brodaglia vomitevole da dove spuntano figure del sotto borgo italiano come l'ex Presidente Conte, l'ex comico Grillo e tutta la sua famigliola di giovanotti intemperanti e di mogli mediorientali. 

Il quadro internazionale che ci coinvolge malamente per via della debolezza culturale della nostra classe dirigente è un aspetto molto pericoloso che può drammaticamente influire su questo secondo piano Marshall che ci si presenta improvvisamente sotto gli occhi o meglio tra le mani. I nostri amici di +Europa non sembrano avere alcuna idea su tutto questo e ricordo, l'ultima volta che andai ad una loro assemblea, che nel dare pubblica lettura di una mia mozione quando arrivarono alla parte critica la cara e simpatica lettrice la saltò completamente con un piccolo singhiozzo femminile.

Non andrò al congresso perché, appena uscito dall'ospedale, non ho potuto rinnovare la tessera ma se fossi andato avrei invece confermato la mia adesione al gruppo dirigente e in particolare a Della Vedova che mi pare una brava persona anche se il consigliere regionale lombardo cerca di capire se conta di più un consigliere regionale come lui o un sotto segretario: una visione vagamente militare della vita del partito che potrebbe persino servire nella distribuzione dei buoni pasto se solo si sapesse dove questo congresso avrà luogo.


(GP)

Commenti

  1. Per chi è regolarmente iscritto a Più Europa (se prima tessera entro il 7-12-20 o se iscritto già nel 2019 con rinnovo tessera entro il 15-3-21) sono aperte le fasi di registrazione e sottoscrizione liste. a breve si potranno sottoscrivere anche le proposte di modifiche statutario. La votazione on line dei delegati, da parte degli iscritti in regola e che hanno completato le procedure di registrazione si terranno in 26-27 e 28 p.v. I delegati eletti parteciperanno a metà luglio alla fase finale del congresso con una 2 giorni in presenza. Michele Usuelli, Tesoriere e rappresentante legale di Più Europa (eletto lo scorso 29 maggio dalla assemblea nazionale e NON candidato alla tesoreria dopo il Congresso- Consigliere regionale Lombardia. PS Sarei felice se venissi a Roma al congresso, come uditore non iscritto, ti offrirei anche il pranzo (non abbiamo buoni pasto), a spese mie , si intende

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    1. Sarei felice di accettare l'invito ma non me lo permettono le mie condizioni sanitarie.

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