Pare che qualche buona notizia...

 



...malgrado tutto, arrivi ancora: il governo Conte-Casalino sembrerebbe andato a casa sostituito alla presidenza dal Dott. Draghi ben conosciuto come uomo che ha salvato l'Euro al tempo in cui era presidente della Banca Europea.
Naturalmente ogni rosa ha le sue spine e in questo caso assistiamo all'insurrezione ("non voteremo Draghi") dei gruppi 5stelle che, compresi quelli che se ne sono venuti via o sono stati scacciati, risulta essere il gruppo più numeroso in parlamento.
Il loro ispiratore, il vecchio comico Grillo, sembra essersi esposto su una linea dura ma deve tener conto di una serie di problemi con Casaleggio che vanta crediti per la gestione telematica del Movimento perché i deputati 5stelle non pagano più da tempo il consistente contributo al servizio e Casaleggio sembrerebbe che si appresti a ricorrere ai tribunali. D'altronde più di un terzo dei parlamentari grillini sono collocati come ministri, come sottosegretari, come presidenti o vice presidenti di commissioni ovvero vagano per l'Europa a spese del Parlamento o, ancora, hanno amici e parenti collocati negli enti e in qualche altra remunerata posizione. Tutti costoro sono furiosi perché pensano che Draghi, abituato a un diverso tipo di collaboratori gli toglierà il posto. Questa però è una prima reazione perché, se ci pensano bene, capiranno che se non passa il governo Draghi si va alle elezioni ancorché in mezzo alle difficoltà illustrate dal Presidente Mattarella e una larga parte di tutti loro perderà il posto e il ricco contributo parzialmente esentasse che viene loro elargito. Stretti in questa contraddizione i grillini sperano, perlomeno per qualche giorno, di recuperare le battaglie qualunquiste di un tempo e con quelle il loro elettorato: ma i tempi passano e non vi è chi non veda il loro passaggio al governo con, solo per fare qualche esempio, cumuli di banchi con le rotelle pagati ma ormai abbandonati oppure milioni di mascherine cinesi per cui è stata pagata una enorme commissione e così via sempre peggiorando ogni volta che si apre il giornale.
Del PD non si hanno notizie certe giacché aveva l'idea, nel corso dei mesi, di recuperare ad una alleanza organica i 5stelle prima delle elezioni ed è una delle cose che ha irritato Renzi perché la Bellanova, ad ogni Consiglio dei Ministri, vedeva arrivare nomine e contributi persino agli amministratori dei giornali vicini ai grillini (come si sa ce n'è uno solo: Il Fatto Quotidiano).
Per quanto riguarda la Destra, la terribile Destra, metà dei deputati di Salvini voterebbero con piacere Draghi, la Signora Meloni ha dichiarato che potrebbe astenersi e quanto al Cavalier Berlusconi è tutto dedito a Draghi.
Dunque le premesse di un consenso potrebbero esserci e Tabacci è allegro come una pasqua ma il Parlamento Italiano, poco rappresentativo del paese Italia, è come una trottola e non si sa dove può fermarsi: baristi e ristoratori sembrano sul piede di guerra ma non paiono molto pericolosi anche con il seguito dei loro irregolari camerieri. Anche loro non molto pericolosi sembrerebbero i destinatari del reddito di cittadinanza infrolliti da quasi due anni di divano.
Il problema vero è quello dei 209 miliardi che arriveranno, se arriveranno, dall'Europa che devono essere ben ordinati e destinati keinesianamente a opere che recuperino quello su cui la Repubblica Italiana è fondata: il lavoro.
Nulla è stato facile per noi ma molto peggio sarà per quelli che verranno dopo di noi e, diciamocelo pure, per colpa nostra che abbiamo determinato con la nostra cultura e coi nostri voti il delirio continuo e progressivamente accelerato che si è verificato nel corso degli ultimi decenni.
Ci salverà l'Europa? Draghi è uno dei pochissimi italiani che hanno mantenuto in Europa un corretto inglese e un buon prestigio.
Per noi vecchietti chiusi in casa in attesa del vaccino, di cui non sappiamo nulla, può rappresentare una speranza. Una senile speranza.




N. ord. 15

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