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Nuvole scure e temporale con pioggia | Foto PremiumL'approssimarsi delle scadenze elettorali di settembre sembra agitare il grande e poco profondo stagno degli attuali partiti. Si tratta prevalentemente di partiti senza ideologia, che anzi, spesso, respingono in via di principio, per cui diventa difficile fare una vera e propria analisi politica, tenuto conto che essi possono fare, secondo i casi e le occasioni, governi a destra come a sinistra senza per questo modificare granché il loro programma. Infatti gli ultimi discorsi convergono sul fatto se l'alleanza PD-5Stelle debba essere considerata permanente o saltuaria. Il PD che teme di non avere maggioranze sufficienti per andare al governo, che recentemente sembra essere la sua unica aspirazione collettiva, cerca di tenere rapporti buoni e permanenti con i grillini. La cosa non è facile perchè i grillini sono una nebulosa di cui non si sa francamente quale sia il suo programma (statalista o liberale) né il suo elettorato (perdite vistose ovunque accanto a qualche sondaggio confortante).


Le condizioni del PD su questo argomento non sono rassicuranti perché i grillini sono divisi in molte parti che cambiano continuamente e propongono spesso situazioni imbarazzanti come quella di ripresentare la sindaca di Roma che è stata per alcuni anni affidata al sarcasmo della cronaca locale e al giudizio non benevolo degli sciagurati cittadini della Capitale.


Al centro dello schieramento politico si sono formati gruppi al seguito di leader attendibili (Renzi, Calenda, Bonino, Della Vedova) ma gelosi l'uno dell'altro e incapaci di mettersi insieme: le loro poche milizie si sono spesso comportate esattamente come i partiti tradizionali che criticavano e la loro militanza è spesso giustificata dall'aspirazione a Consigli ed Enti di ogni genere.


Dall'altra parte una destra tripartita che tiene tra le sue file, ancorché molto ridimensionato, Berlusconi e personaggi di stile almirantiano o populista. Questa destra dichiara di essere la maggioranza del Paese, e forse lo è, ma essa stessa è dubbiosa, malgrado i suoi comportamenti arroganti, a prenderne le redini.


Insomma, un pasticcio che permette a un mediocre avvocato di mantenere la posizione di Presidente del Consiglio cercando di mediare tra mille posizioni e rinviare i problemi più importanti. D'altronde, per comperare i voti con stile laurino, mi riferisco al sindaco di Napoli e non al cantante, c'è una pioggia di bonus destinata a tutti, quasi sempre senza distinzione di reddito, secondo il sistema definito dagli economisti "helicopter money".


Mi spiace delineare, tra le nere nubi del Covid, questo paesaggio così triste e pericoloso, ma la maggioranza degli italiani, non solo del ceto medio, seppur offuscata dalla rabbia, ha idee diverse e più chiare e forse, come già successo in passato, riuscirà a salvarsi malgrado la sua classe dirigente. Naturalmente deve fare presto, cosa che la pigra burocrazia nazionale, sicura dei suoi stipendi e pensioni, in genere non sa fare, ma su questo contiamo sull'Europa, sempre che rimanga in vita, perché tutti i bonus, i miliardi, le esenzioni eccetera poi dovranno essere restituiti e per la restituzione il balbettio del Presidente Conte non avrà più gran valore: c'è un anno, un anno e mezzo, ancora da aspettare, poi vedremo se saremo tutti ridotti al barbonismo dei Paesi sudamericani cui apparteniamo per istinto oppure, come diceva Ugo La Malfa, se ci aggrapperemo alle Alpi e resteremo nella comunità dei Paesi occidentali.




N. ord. 3

Commenti

  1. Caro Giacomo,un'analisi lucida e precisa.Non condivido il tuo giudizio su Conte;solo un bravo avvocato poteva galleggiare in momenti come questi,perché non è un politico.

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    1. L'avvocato Conte è soprattutto un uomo fortunato, perché pescato, senza grandi meriti, dalla Segreteria di Stato Vaticana, è riuscito a mantenersi a galla, spostando completamente la linea politica, ormai da più di due anni. Per quanto modestissimamente mi riguarda, spero che il periodo non si prolunghi ancora per molto.

      Effettivamente il ruolo internazionale dell'Italia è minimo e irrilevante: in Mediterraneo (mare nostrum), la Turchia sta occupando tutti gli spazi che per secoli ci eravamo faticosamente conquistati, sia in Libia sia sotto il mare di Cipro, dove l'Eni aveva già negoziato la sua presenza, e in altre posizioni. L'unico Paese che reagisce pare essere la Grecia, peraltro debole nei confronti della protervia turca.

      Quello che è grave è che la CEE non reagisce in alcun modo e la Turchia sfrutta il vantaggio di essere nella Nato, cosa ormai priva di qualsiasi senso politico e militare.
      Probabilmente il nostro Ministro degli Esteri sta cercando sulla carta geografica i luoghi di cui si discute in via internazionale. Bisogna mandargli qualche geografo che l'aiuti.

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  2. Analisi lucida e impietosa senz'altro; penso peraltro che il mediocre avvocato di provincia, ormai iscritto all'albo dei Presidenti del Consiglio sarà comunque destinato a una carriera politica. A proposito di Alpi: ci si è accorti che ormai non si parla più di politica estera? Si sta profilando un conflitto non solo politico-diplomatico tra Grecia e il Sultanato della Turchia a guida Erdogan per il controllo del Mediterraneo orientale e i media italiani continuano a dedicare il 90% delle notizie alle beghe politiche interne italiane...

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    1. L'avvocato Conte è soprattutto un uomo fortunato, perché pescato, senza grandi meriti, dalla Segreteria di Stato Vaticana, è riuscito a mantenersi a galla, spostando completamente la linea politica, ormai da più di due anni. Per quanto modestissimamente mi riguarda, spero che il periodo non si prolunghi ancora per molto.

      Effettivamente il ruolo internazionale dell'Italia è minimo e irrilevante: in Mediterraneo (mare nostrum), la Turchia sta occupando tutti gli spazi che per secoli ci eravamo faticosamente conquistati, sia in Libia sia sotto il mare di Cipro, dove l'Eni aveva già negoziato la sua presenza, e in altre posizioni. L'unico Paese che reagisce pare essere la Grecia, peraltro debole nei confronti della protervia turca.

      Quello che è grave è che la CEE non reagisce in alcun modo e la Turchia sfrutta il vantaggio di essere nella Nato, cosa ormai priva di qualsiasi senso politico e militare.
      Probabilmente il nostro Ministro degli Esteri sta cercando sulla carta geografica i luoghi di cui si discute in via internazionale. Bisogna mandargli qualche geografo che l'aiuti.

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  3. Lucido e cinico, il tuo sarcasmo colpisce nel segno eheh

    "...c'è un anno, un anno e mezzo, ancora da aspettare, poi vedremo se saremo tutti ridotti al barbonismo dei Paesi sudamericani cui apparteniamo per istinto oppure, come diceva Ugo La Malfa, se ci aggrapperemo alle Alpi e resteremo nella comunità dei Paesi occidentali."

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